domenica 3 gennaio 2016

DEMONIO DELIRIO DISPERAZIONE DANNAZIONE DEMENZA - D

Come si può notare da questo vecchio post, ho recuperato quest'anno la trilogia del maestro Eno. Sono sempre stato affascinato da questa serie, da quando l'ho scoperta su Mega Console grazie a D2 per Dreamcast, prontamente recuperato nel lontano 2005 rigorosamente in versione giapponese XD. All'epoca non ci capii molto e accantonai il gioco, con la speranza di poterlo trovare in una lingua comprensibile.
Ora sono riuscito a recuperare tutta la trilogia di D, dove l'unica cosa in comune è l'attrice virtuale di nome Laura, protagonista di tutti tre i giochi. Sono per ciò partito questa volta dal primo episodio, D per l'appunto. Parto col dire che mi é piaciuto molto, ed era proprio come me l'aspettavo. Un gioco prettamente incentrato sulla trama, dove si punta molto sull'effetto 3D costruito attorno al Full Motion Video, nonostante le meccaniche alquanto strane e abbastanza macchinose, il risultato non è affatto male. La veste grafica ha il suo fascino tuttora. Non sono mai stato amante di questo particolare "stile grafico", tutto incentrato su filmati in computer grafica non in tempo reale, che da solo la sensazione di muoversi in un ambiente tridimensionale. Sembra più di essere di fronte ad un film interattivo che ad un videogioco. Nel complesso, il titolo lo si può definire un horror psicologico, dove i vari enigmi da risolvere la fanno da padrone.
La storia comincia con una telefonata della polizia di Los Angeles a Laura Harris, la protagonista del gioco, dove le viene riferito che suo padre, Dr. Richter Harris, ha commesso una strage e si è barricato nell'ospedale dove lavora. Laura quindi si precipita nel luogo del crimine per cercare di parlare con il padre. Arrivata in ospedale trova tutti i cadaveri distesi a terra e, da li a poco, si ritrova catapultata in un castello antico, dove dovrà risolvere diversi enigmi per scoprire la verità sui fatti avvenuti e tornare nel mondo reale. La trama è molto contorta e non molto esaustiva. Lascia molte questioni in sospeso. Il bello di D è che non esistono pause. Per risolvere il mistero del castello si hanno due ore reali di gioco. Se entro due ore non si è arrivati alla fine esce uno dei tre finali disponibili. Il tempo mette quel pizzico di ansia nella prima run, dove non si sa che bisogna fare., ma l'effetto svanisce già con la seconda. Non si può salvare nel gioco, quindi bisogna finirlo tutto d'un fiato. Per godere appieno del gioco, consiglio di giocarlo a notte fonda, al buio e con un paio di cuffie :). 
Anche il manuale suggerisce ciò XD,  Peccato per la longevità molto scarsa. In 4 ore circa finito 3 volte con tutti e tre i finali ....all'epoca se uno lo prendeva a prezzo pieno per scoprire in seguito la misera longevità...si sarebbe incazzato di brutto. Col senno di poi e avendolo recuperato ad un prezzo ragionevole lo trovo un bella perla videoludica. Sicuramente da giocare per tutti gli amanti del retrogame. Lo trovo ancora oggi abbastanza godibile per i cultori dell'era 32bit e un esperienza da provare per gli amanti dei film horror giapponesi.






...See You Soon


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