sabato 11 luglio 2020

ON MELANCHOLY HILL: LIFE IS STRANGE 2

Dopo tanto torno a scrivere ancora in queste pagine virtuali, il desiderio non è mai svanito ma...tra il dire e il fare...ce né voluto di tempo. La forza di tornare a condividere i miei pensieri sul mondo videoludico me l'ha data l'ultimo capitolo di una saga (se cosi si può definire) a cui sono molto legato; anzi, mi correggo subito, di un universo a cui sono molto legato, quello di Life is Strange. Come per le altre interazioni del gioco, visto il rilascio a episodi, ho aspettato l'uscita dell'ultimo episodio per poter recuperare Life is Strange 2, in versione fisica ovviamente, visto che comunque devo appagare la parte di collezionista che c'è in me stringendo tra le mie dita pacioccone la custodia del gioco! Come ho già detto altre volte sulle pagine di questo blog, ed anche nelle varie discussioni avute con amici appassionati, ho letteralmente adorato il primo LiS, nei suoi pregi e nei suoi difetti, come mi è piaciuto (seppur molto meno rispetto al primo titolo) LiS Before the Storm (dove secondo me si nota l'assenza dello studio principale alla regia). Quindi posso affermare tranquillamente che avevo grandi aspettative per LiS 2. Del primo capitolo però, nonostante abbia trovato le atmosfere di Arcadia Bay, la caratterizzazione dei personaggi, le vicende narrate e soprattutto le scelte artistiche e musicali a dir poco perfette, ho "odiato" due cose che mi hanno fatto perdere punti sul gioco: senza spoilerare niente, una parte del capitolo finale (la parte "metafisica?!?" se cosi si può definire) proprio non mi è piaciuta. L'ho ritenuta superflua e pesante da giocare, soprattutto le parti stealth. La cosa però che più mi ha infastidito è il finale...perché vanifica totalmente qualsiasi scelta fatta durante tutto l'arco del gioco. In un gioco fatto di scelte e decisioni, dove il primo avviso ti dice che ogni scelta avrà ripercussioni su presente passato e futuro e ti ricorda di scegli attentamente, non può arrivare al momento fatidico dove vanifica completamente tutto. Qualsiasi strada o scelta tu abbia fatto durante tutto l'arco narrativo, viene letteralmente mandata a puttane perché il tutto ti riconduce allo stesso momento finale. In un gioco dove pesa cosi tanto la decisione data al giocatore, il finale ammazza decisamente il gameplay decisionale, vanificandolo. In questo momento sto analizzando la scelta di gameplay, non della storia che ripeto, mi è piaciuta un sacco. Fatto questa ampissima premessa, doverosissima per far capire cosa a mio avviso doveva migliorare Life is Strange 2, parto con l'analisi paro paro tra Lis 1 e Lis 2 omettendo Before the storm visto che lo reputo uno spin-off, oltretutto non sviluppato dai Dontnod.