Dopo tanto torno a scrivere ancora in queste pagine virtuali, il desiderio non
è mai svanito ma...tra il dire e il fare...ce né voluto di tempo. La forza di
tornare a condividere i miei pensieri sul mondo videoludico me l'ha data
l'ultimo capitolo di una saga (se cosi si può definire) a cui sono molto
legato; anzi, mi correggo subito, di un universo a cui sono molto legato,
quello di Life is Strange. Come per le altre interazioni del gioco,
visto il rilascio a episodi, ho aspettato l'uscita dell'ultimo episodio per
poter recuperare Life is Strange 2, in versione fisica ovviamente,
visto che comunque devo appagare la parte di collezionista che c'è in me
stringendo tra le mie dita pacioccone la custodia del gioco! Come ho già detto
altre volte sulle pagine di questo blog, ed anche nelle varie discussioni
avute con amici appassionati, ho letteralmente adorato il primo LiS,
nei suoi pregi e nei suoi difetti, come mi è piaciuto (seppur molto meno
rispetto al primo titolo) LiS Before the Storm (dove secondo me si nota
l'assenza dello studio principale alla regia). Quindi posso affermare
tranquillamente che avevo grandi aspettative per LiS 2. Del primo
capitolo però, nonostante abbia trovato le atmosfere di Arcadia Bay, la
caratterizzazione dei personaggi, le vicende narrate e soprattutto le scelte
artistiche e musicali a dir poco perfette, ho "odiato" due cose che mi hanno
fatto perdere punti sul gioco: senza spoilerare niente, una parte del capitolo
finale (la parte "metafisica?!?" se cosi si può definire) proprio non mi è
piaciuta. L'ho ritenuta superflua e pesante da giocare, soprattutto le parti
stealth. La cosa però che più mi ha infastidito è il finale...perché vanifica
totalmente qualsiasi scelta fatta durante tutto l'arco del gioco. In un gioco
fatto di scelte e decisioni, dove il primo avviso ti dice che ogni scelta
avrà ripercussioni su presente passato e futuro e ti ricorda di scegli
attentamente, non può arrivare al momento fatidico dove vanifica completamente
tutto. Qualsiasi strada o scelta tu abbia fatto durante tutto l'arco
narrativo, viene letteralmente mandata a puttane perché il tutto ti riconduce
allo stesso momento finale. In un gioco dove pesa cosi tanto la decisione data
al giocatore, il finale ammazza decisamente il gameplay decisionale,
vanificandolo. In questo momento sto analizzando la scelta di gameplay, non
della storia che ripeto, mi è piaciuta un sacco. Fatto questa ampissima
premessa, doverosissima per far capire cosa a mio avviso doveva migliorare
Life is Strange 2, parto con l'analisi paro paro tra Lis 1 e
Lis 2 omettendo Before the storm visto che lo reputo uno
spin-off, oltretutto non sviluppato dai Dontnod.
Analisi Che nessuno ha chiesto di Life is Strange 2 con riferimenti al
primo titolo e possibilmente senza Spoiler.
LiS 2, è una storia di due fratelli, Sean e Daniel, che per un tragico
incidente, sono costretti a scappare di casa tentando di attraversare il
confine per andare in Messico. La strada però è lunga e le difficoltà sono
sempre dietro l'angolo. Le scelte che faremo durante il gioco cambieranno per
sempre la vita di questi due ragazzi e delle persone che incontreranno.
Rispetto a Lis 1, dove la storia era incentrata sull'amicizia vissuta
in una piccola cittadina dell'Oregon, qui, i temi cambiano decisamente. Nei
panni del fratello maggiore dovremmo prenderci cura di noi stessi e del nostro
piccolo fratello che non ha ancora compiuto i 10 anni. Entrambi minorenni
scappano di casa cercando di attraversare il paese lungo la costa ovest, da
nord verso sud, per passare il confine con il Messico. I fratelli infatti sono
di origine messicana, e cercheranno appunto di arrivare nella città natale del
padre, Puerto Lobos. Senza entrare nei dettagli per non rovinare nulla, a
livello narrativo si critica abbastanza apertamente le politiche moderne di
Trump riguardo l'immigrazione e il razzismo. temi per oltre belli caldi in
questo preciso momento visto il tumulto sociale scaturito in America poco
tempo fa. A mio avviso abbiamo una maturazione narrativa rispetto a
LiS 1 dove si parlava di amicizia, bullismo, emarginazione
sociale. La critica alla società americana è presente in tutti i LiS,
ma con questo secondo titolo si fa più decisa e tratta a mio avviso temi più
forti. Il fatto però che non tutti possono immedesimarsi nei temi trattati in
LiS 2, ne limita leggermente l'immersività. Mi spiego meglio. Io
purtroppo non ho alcun fratello o sorella, quindi mi è più difficile
immedesimarmi in Sean e Daniel rispetto ad altri, in LiS 1 invece il
rapporto tra la protagonista e la comprimaria era di forte amicizia, un
sentimento a cui praticamente tutti possono associarsi. I temi principali poi
di LiS 1 sono universali nel vero senso della parola, amicizia e
bullismo nel periodo scolastico sono realtà con cui tutti più o meno abbiamo
avuto a che fare, mentre la fratellanza e la sopravvivenza sono temi non da
tutti immedesimabili.
Struttura del gioco:
Entrambi i titoli sono caratterizzati da una natura ad episodi rilasciata
durante un periodo di circa un anno, stile Serie TV. A mio avviso una
buonissima idea, cosi da creare quasi una prima e una seconda stagione. Per
mia natura però, preferisco l'uscita dell'ultimo episodio cosi da giocarmi la
storia per intero.
La differenza più sostanziale tra Lis1 e Lis2 è che il primo
praticamente è una storia continua, dove la protagonista vive per tutto l'arco
narrativo di pochissimo tempo in un luogo circoscritto come la città di
Arcadia Bay.
In LiS 2 invece, si è cambiato approccio. Da un episodio all'altro,
passa un bel po di tempo, anche qualche mese, e ad ogni "puntata" abbiamo un
notevole cambio di ambientazione che si differenzia dalla precedente. Secondo
me questo rende meno pesante il giocare il titolo a spezzoni, cosa che avviene
se uno acquista gli episodi singoli come programmato ai tempi del rilascio. A
mio avviso sono due modi diversi di raccontare una storia, anche se vedo più
adatto al tipo di distribuzione scelta per questo titolo la narrazione di
LiS 2.
Atmosfere e Musiche:
Qua in entrambi i casi il lavoro di Dontnod è mastodontico e maniacale.
La riproduzione di case, stanze, negozi luoghi ecc è una delle cose peculiari
di entrambi i titoli. L'amore per i dettagli e per i piccoli easter egg
disseminati qua e la, è semplicemente stupenda. Lo stile unico e
riconoscibilissimo del primo titolo è presente in pieno anche nel secondo. La
cosa che all'inizio spiazza e la presenza in alcuni casi di aree molto più
vaste e aperte da esplorare rispetto al primo titolo. Ho avuto in certi casi
la sensazione di perdermi o di poter perdere qualche dettaglio del gioco, ma
per fortuna la possibilità di rigiocare i capitoli viene in contro a questa
esigenza. L'uso dei colori, le varie palette cromatiche si sposano benissimo
con le scene e con le emozioni che il gioco vuole trasmetterti.
Per quanto riguarda le musiche invece, sempre molto ispirate, con i testi
delle canzoni che spesso e volentieri sembrano proprio parlare di ciò che
abbiamo vissuto durante il gioco...sempre con un sound tra il mondo etereo e
la malinconia. Altra cosa che caratterizza tutti i LiS sono le doti
artistiche del protagonista. Se Max era una fotografa provetta e Cloe una
"graffittara", Sean invece è un abilissimo disegnatore.
Gameplay:
Rispetto a Lis 1, dove Max aveva la facoltà di avvolgere il tempo, il
superpotere presente in Lis 2 non è affidato direttamente a noi, ma a
nostro fratello. Quindi il nostro compito sarà principalmente di fare da guida
morale e cercare di dare un'educazione al fratellino, o decidere di farlo
crescere poco conscio dell'importanza delle regole sociali. Questa ovviamente
è una descrizione veloce per non spoilerare niente...ma sappiate che
finalmente le scelte hanno un peso a livello di finale non indifferente. Si
avranno 7 finali diversi, caratterizzati non solo dalle nostre scelte, ma
anche da come ci rapporteremo con Daniel. Il miglioramento nell'impianto
narrativo è notevole grazie soprattutto al giusto peso dato alle scelte
eseguite lungo tutto il nostro percorso di gioco.
In Conclusione
Lis 2 mi è piaciuto moltissimo, soprattutto per quanto riguarda le
coerenze in fatto di scelte. Ha migliorato sensibilmente i difetti del primo e
ha provato a rimettersi in gioco con tematiche diverse. Il fatto che
all'inizio non riuscivo ad immedesimarmi con Sean, per via di scelte di vita
diverse fatte alla sua età, o al fatto che il gioco tratta principalmente il
tema della fratellanza, cosa che posso solo immaginare, capire, ma non vivere
realmente, mi ha spiazzato un po quando ho cominciato il gioco, anche per via
della forte connessione che all'epoca del primo titolo ho "vissuto" con Max.
Andando avanti però, ho affrontato questa nuova realtà cercando di
immedesimarmi e cambiare un pò il mio modo di vedere il mondo. Il finale che
ho avuto è coerente con le scelte fatte lungo tutto l'arco narrativo. Ha quel
pizzico di amaro e dolce, come in fondo, Life is Strange deve essere.
Assolutamente consigliato a tutti i fan del primo e anche a chi non ha mai
giocato ai titoli precedenti. Dontnod è ormai una solida realtà in
fatto di avventure narrative! Attendo ora con impazienza Tell Me Why e
Twin Mirror.
...See You Soon
Nessun commento:
Posta un commento