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Il genere "
Musou", non è sicuramente tra i più conosciuti ed apprezzati in occidente. Rispetto al grande successo che questo tipo di giochi riscuote in
Giappone ed in generale nel continente asiatico, nel resto del mondo può considerarsi di nicchia, anche se dalle nostre parti si possono trovare grandi sostenitori del genere. E' importante sottolineare come praticamente il monopolio del genere, nonché l'idea dietro la base, sia in mano a
Koei e al suo team interno
Omega Force. Non ho giocato a molti titoli del genere, ma ne posseggo diversi in collezione, sia delle serie a sfondo storico, sia quelle tratte da anime. L'unico gioco di
Omega Force che ho finito è
First of the North Star,
Musou basato sul manga di
Ken Shiro, titolo con molti difetti, ma che mi ha molto divertito. Posso considerare quindi, il titolo discusso in questo articolo, come il primo capitolo "ufficioso" di
Dynasty Warriors che provo.
La serie è ambientata in
Cina e si rifà al libro scritto da
Lou Guanzhond il "
The Romance of the Three Kingdoms", uno dei quattro romanzi classici che parlano della storia cinese. Il racconto si basa su eventi realmente accaduti, da cui gli
Omega Force traggono fonte per le gesta narrate nei loro giochi, essendo il libro pieno di continue rivolte e scontri per il controllo dell'intero paese tra le tre famiglie
Wu,
Wei e
Shu. Ogni capitolo del gioco, ci porta ad affrontare una mappa suddivisa in piccole aree di interesse, tutte separate tra loro. Dalla mappa generale noi possiamo eseguire i nostri movimenti, casella per casella. Se la casella successiva è sotto il nostro dominio e non ci sono nemici, non entreremo in quella porzione di mini-mappa, se invece c'è la presenza del nemico, allora partirà il gioco vero e proprio con lo scontro tra la nostra fazione e l' avversario. Alcune caselle ci daranno rifornimenti sotto forma di tempo per la missione e ripristino della vita, mentre altre alzeranno il morale della squadra facendoli combattere più ardentemente.
Parlando a livello tecnico, i nemici su schermo prima di tutto non sono numerosissimi e nelle situazioni più affollate la
PSP rallenta in maniera molto evidente, il tempo per svolgere la nostra missione non è molto, spesso e volentieri fallivo determinati capitoli per mancanza di tempo. Il dover sempre ricominciare ogni capitolo successivo con la salute e l'arma a livello 1, a mio avviso, penalizza l'esperienza, visto il poco tempo a disposizione per completare l'obiettivo principale, il 90% dei casi conquistare la base avversaria. Nel campo di battaglia, l'effetto "nebbia d'ottobre della
Padania" la fa da padrone, ma penso sia dovuto al fatto che sia uno dei primi titoli sviluppati per
PSP, comunque la grafica non è malvagia considerato che all'epoca il rivale della portatile
Sony era il primo
DS. Per quanto riguarda il
gameplay, questo risente del "difetto" di questo genere, praticamente passerete quasi tutto il tempo a premere
X, alternato ogni tanto a pulsante adibito alla mossa speciale, la cosiddetta
Musou, disponibile dopo il riempimento di un apposita barra, dall'effetto devastante e spettacolare. Detto cosi non sembra esaltante, ma vedere il contatore di combo salire di decine se non di centinaia di nemici sconfitti, è sempre appagante.
Il senso di comandare uno dei guerrieri di cui le gesta sono narrate nelle antiche storie cinesi, è totale. La longevità della campagna principale non è altissima, ma se considerate che ognuna delle tre famiglie ha la propria storia e finite tutte queste ne sbloccherete una quarta, più ogni personaggio sblocca altri personaggi con stili ed armi diverse...le ore per completare questo il gioco salgono esponenzialmente. Peccato per la non possibilità di sbloccare nuove armi come negli altri capitoli. Tutto sommato un gioco discreto, non fondamentale per gli appassionatissimi del brand, ma comunque può intrattenere se volete addentrarvi in questo sottogenere degli
hack and slash e se siete fan dei vecchi
beat em up di una volta .
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